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Territorio e cultura

Città murate: Este

10 Agosto 2018

Alla scoperta di Este, la città più antica del territorio euganeo e terra della ceramica.

Posta ai piedi dei Colli Euganei, culla dei veneti antichi e con una storia lunga quasi 3.000 anni, Este è un'importante città murata posta a circa 30 km da Abano Terme, oltre che terra della ceramica.

Pare che il suo nome derivi dall'Adige (Athesis, da cui Atheste), che la bagnava fino a che la "rotta della Cucca", nel 589 d.C. non ne deviò il corso. Da allora la città fu abbandonata e riprese a vivere solo dopo il 1000, con la signoria dei Casa d'Este che, scacciata dai padovani nel 1275, si trasferì a Ferrara e generò la dinastia degli Estensi.

A loro si deve il primo nucleo fortificato. La poderosa cinta muraria intervallata da torri che ancora oggi domina il centro storico, fu invece innalzata dai Carraresi tra il 1339 e il 1340, e ampliata nel '400 dai veneziani, che promossero la città anche a luogo di villeggiatura costruendovi ville e giardini.

Il Castello sorge al centro dell'abitato con le mura ben conservate che scendono scenograficamente dal mastio in vetta al colle, fino agli edifici a valle per circa 1 km, interrotte regolarmente dalle torri e dal restaurato castelletto del Soccorso, l'ingresso da Padova. L'intero pendio compreso nella cinta è oggi adibito a giardino.

Addossato alla parte di cinta verso la città, sorge Palazzo Mocenigo. Dal 1887 ospita il prestigioso Museo Nazionale Atestino, sede di un'eccezionale collezione di reperti archeologici.

La raccolta è articolata in undici sale disposte su due piani. Di particolare interesse la sezione protostorica, che documenta la preistoria della città e degli Euganei dal Paleolitico all'età del Ferro (reperti di necropoli: oggetti di culto, ossari, armi, coppe, vasi, piccole sculture, gioielli, vetri, utensili tessili, alari). Capolavoro dell'arte metallurgica veneta è la bronzea situla Benvenuti (fine sec. VII a.C.), decorata a sbalzo e cesello con scene di vita locale e figure animali.

Al pian terreno si trova la sezione romana, che ripercorre la storia successiva dell'area illustrandola con numerose sculture, cippi, fregi e monete, tra cui il medaglione aureo di Augusto del 2 a.C., e ancora gioie, lucerne, oggetti di vita quotidiana.

L'ultima sala espone opere medievali e moderne, tra cui una Madonna col Bambino su tavola di Cima da Conegliano (1504).

Nel ben conservato centro storico della città si possono ammirare alcuni importanti edifici religiosi ricchi di opere artistiche, quali: la millenaria Chiesa di San Martino, con copertura a capanna, il cui campanile romanico è pendente da oltre tre secoli; la Chiesa della Beata Vergine della Salute, a pianta ottagonale: l'interno è arricchito da tre tele del pittore estense Antonio Zanchi (1631-1722); la Chiesa di Santa Maria delle Consolazioni, detta anche degli Zoccoli, chiesa di inizio '500 parte di un ex convento dei frati trasformato in ospedale nel 1769, conserva un magnifico mosaico pavimentale romanico ritrovato nelle vicinanze; e la Basilica di Santa Maria delle Grazie, del 1717, a croce latina, costruita sul luogo del precedente santuario voluto da Taddeo d'Este per custodirvi una quattrocentesca tavola bizantina della Vergine ritenuta miracolosa, attribuita a Rico da Candia. Oltre alla tavola la basilica conserva della chiesa originaria anche una Pietà a fresco; a un altare, si trova invece una tela dello Zanchi.

Merita una menzione anche il complesso monumentale di San Francesco, un tempo convento di frati Francescani, oggi sede di un istituto scolastico e utilizzato anche per rappresentazioni teatrali e concerti.

In piazza S. Tecla si affaccia l'omonimo Duomo. Ricostruito da Antonio Gasparri dopo che nel 1688 un terremoto aveva abbattuto la precedente chiesa di origine paleocristiana, ha pianta ellittica con otto cappelle laterali e profondo presbiterio. Nell'interno, in cui è custodito il corpo della beata Beatrice d'Este, trasportatovi da Padova nel 1957, la ricca dotazione statuaria e pittorica culmina al fondo dell'abside nella grandiosa pala di Giambattista Tiepolo del 1759. Raro olio dell'artista, rappresenta una delle opere d'arte più importanti della città.

Di notevole interesse storico sono anche alcuni edifici civili: la Torre Civica di Porta Vecchia con un grande orologio ancora funzionante, il Palazzo Municipale (ricostruito nel '600), e il quattrocentesco Palazzo degli Scaligeri, entrambi affacciati su Piazza Maggiore.

Numerose le ville venete degne di nota, tra cui Villa Kunkler, già convento cappuccino, che nel 1817-18 ospitò i poeti Byron e Shelley; Villa Cornaro, il cui parco fu disegnato da Giuseppe Jappelli nel 1848; Villa Albrizzi, Villa Vigna Contarena e Villa Contarini detta Palazzo del Principe perché Alvise Contarini fu eletto doge (1676) mentre vi risiedeva. Progettata dallo Scamozzi, ha pianta quadrata e salone a croce greca, un avancorpo che guarda la città e una ricca decorazione ad affresco.

Attualmente Este rappresenta uno dei centri più vitali della Bassa Padovana, grazie alla sua vivacità in ambito culturale e alla presenza di numerose attività economiche. La città vanta anche un'eccellenza indiscussa nel campo della produzione della ceramica artistica, la cui tradizione millenaria è mantenuta viva da decine di botteghe e manifatture di altissima qualità.

La città è cornice inoltre di diverse manifestazioni tra cui "Alla Corte degli Estensi" ed "Este in fioread aprile, o la "Festa della Zucca" ad ottobre.

(photo credit collieuganei.it)