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Con le sue fortificazioni medievali ancora integre, il suo tradizionale Palio dei 10 comuni e il suo prelibato prosciutto, è un meraviglioso borgo tutto da scoprire.
Delle molte città murate del Veneto, Montagnana è quella che conserva meglio la sua cinta muraria medievale.
La città appare oggi, maestosa e forte, quasi come doveva essere nel Trecento, caratteristiche che rendono il comune della Bassa Padovana, uno dei Borghi più belli d'Italia.
La struttura della città si percepisce già dall'esterno, con un breve giro delle fosse in senso antiorario: la cortina muraria di circa 2 chilometri, a forma rettangolare irregolare, coronata da merli di tipo guelfo, a testimonianza della vicinanza al Papato, ed intervallata da 24 torri semiesagonali, è circondata da un terrapieno con fossato, che un tempo convogliava le acque del fiume Frassine attraverso un canale fortificato chiamato "il Fiumicello".
La straordinaria fortificazione si deve all'intervento dei Carraresi che alla metà del Trecento vollero rafforzare le difese contro i vicini Scaligeri di Verona. La nuova cinta fu costruita in mattoni e trachite dei Colli Euganei, con due accessi, ancora esistenti, aperti verso est in direzione di Padova e verso ovest in direzione di Verona.
Quest'ultima, Porta Legnago, sovrastata dal complesso carrarese della Rocca degli Alberi, fu costruita tra il 1360 ed il 1362, e rappresenta uno tra i più importanti e meglio conservati esempi di architettura militare medievale, costituito da un mastio alto circa 35 metri, da un cassero verso la città e dalla porta articolata in tre ridotti, preceduta da un rivellino nel vallo.
Entrati in città, percorrendo per un tratto l'antica via Granda, asse centrale dell'abitato, e imboccando poi a sinistra via N. Sauro, si incontra la settecentesca Chiesa di S. Benedetto, edificio in elegante tardo barocco, non più adibito al culto, ma attualmente destinato ad uso di interesse pubblico.
Poco più avanti, sempre dalla via centrale, imboccando a destra via dei Montagnana, per costeggiare poi gli archivolti della cinta in via Mure Sud, verso sinistra, si raggiunge il retro della quattrocentesca Chiesa di S. Francesco.
Lasciate alle spalle le mura, percorrendo la via che segue il fianco dell'edificio, si sbuca in piazza Vittorio Emanuele II, da dove si prende via Carrarese, in vista del possente Castel S. Zeno, con Porta Padova.
Fatto erigere nel 1242 da Ezzelino III da Romano l'edificio si sviluppa su una pianta rettangolare ed accoglie un grande cortile interno. Con funzioni militari prima, e adibito a deposito per i raccolti poi, oggi il Castello di San Zeno ospita il Museo Civico "Antonio Giacomelli", fondato negli anni Ottanta, la Biblioteca Civica e il Centro Studi sui Castelli.
Proseguendo e uscendo dalla porta, si incontra Palazzo Pisani, su disegno del Palladio.
Attraversato il vallo, si rientra dalla pusterla di S. Zeno, che immette in piazza Trieste, da cui in breve, si raggiunge, attraverso via Marconi, la piazza centrale, dove si affaccia l'imponente Duomo, cuore spirituale di Montagnana, con importanti opere pittoriche all'interno.
Via Roma conduce a Porta Vicenza o Porta Nova, aperta nel 1504 per collegare la città al fiume Frassine.
Palio e Prosciutto
Parlando di questo delizioso borgo non si possono non citare i suoi simboli più rappresentativi ovvero il Palio dei 10 Comuni e il Prosciutto Veneto Berico-Euganeo dop, o più semplicemente Prosciutto di Montagnana.
Il Palio dei 10 Comuni del Montagnanese è la manifestazione più importante che si organizza nella città. Si svolge dal 1977, ogni anno, nel primo weekend del mese di settembre, quest'anno da venerdì 2 a domenica 4, e comprende spettacolari rievocazioni medievali, tra cui la sfilata storica attraverso le vie della città in festa con protagonisti Ezzelino da Romano e i Signori di Carrara, e l'Incendio della Rocca, rievocazione per ricodare la Grande Battaglia avvenuta nel 1242 con la quale Ezzelino distrusse Montagnana, allora fortificata in legno.
Un rito sospeso tra storia e fiaba, una corsa tra parte delle dieci Comunità dell'antica "Sculdascia" montagnanese, che avviene proprio sul vallo sotto le mura e vede a confronto dieci fantini in una prova emozionante ed entusiasmante, dove abilità, forza e intelligenza sono doti indispensabili per vincere.
Prodotto nei territori di diversi comuni tra i Colli Euganei ed i Colli Berici vicentini è, invece, il Prosciutto Veneto Berico-Euganeo dop, più conosciuto col nome di Prosciutto di Montagnana.
Un prosciutto lavorato e stagionato almeno 12 mesi, a partire da cosce di maiali di varietà Suino Pesante Padano di età di almeno 9 mesi, e la cui conservazione viene effettuata in celle frigorifere utilizzando sale marino.
Le complesse lavorazioni, quali salatura, "spazzolatura", massaggio, lavaggio, asciugatura, vengono effettuate con appositi sofisticati macchinari, mentre la "stuccatura" o "sugnatura" avviene ancora esclusivamente "a mano".
Tale particolare lavorazione, che consiste nel ricoprire la parte magra del prosciutto con un impasto di farina e sugna (grasso di maiale senza cotenna), limitando l'evaporazione delle masse muscolari, dona alla carne una particolare morbidezza e dolcezza.
Proprio le caratteristiche della lavorazione del Prosciutto di Montagnana conferiscono a tale prodotto un "blasone" analogo a quello degli altrettanto famosi "San Daniele" e "Parma".
Segni inconfondibili di questa prelibatezza sono il suo profumo, la morbidezza ed il suo sapore particolarmente dolce.
Montagnana dista da Abano Terme una cinquatina di km.
Per maggiori informazioni sulla città:
INFO TURISMO
Comune, Via Carrarese, 14 – Tel. 0429 81247
protocollo@comune.montagnana.pd.it
Ufficio Turistico, Piazza Trieste, 15 – Tel. 0429 81320
ufficioturistico@comune.montagnana.pd.it
www.comune.montagnana.pd.it
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